Le unità ultra alta pressione PTC sono state impiegate nei modi più disparati, ma quello nel gasdotto TAP rimane, tra tutti, uno dei più peculiari.
PTC, infatti, ha fornito nel 2020 un impianto utilizzato per il pipe line test del gasdotto che ha unito, con un tratto sottomarino, l’Italia e l’Albania.
Il progetto TAP
L’acronimo TAP indica la Trans-Adriatic Pipeline, un’infrastruttura di trasporto in condotta del gas naturale, lunga quasi 900 chilometri, che dalla frontiera greco-turca attraversa Grecia e Albania per approdare in Italia a Melendugno, sulla costa adriatica della provincia di Lecce. È parte del Corridoio Meridionale del Gas che trasporta in Europa il gas naturale del giacimento di Shah Deniz II in Azerbaijan.
Il gasdotto è lungo circa 877 chilometri, di cui la gran parte in territorio greco, e prevede 104 chilometri offshore nel Mar Adriatico – dove tocca la profondità massima di 820 metri – più gli ultimi 8 chilometri in territorio italiano, dove si connette alla rete di distribuzione nazionale del gas.
Le tubazioni hanno un diametro di 1,22 metri sul tratto a terra, con una pressione di 95 bar, e di 1,07 metri per il tratto marino, con una pressione di 145 bar, per trasportare a regime circa 10 miliardi di metri cubi l’anno di gas naturale e coprire il fabbisogno di 7 milioni di famiglie. Con l’aggiunta di una terza stazione di compressione, infine, il gasdotto sarà in grado di raddoppiare la quantità trasportata a 20 miliardi di metri cubi l’anno.
L’intervento di PTC
Della campagna di pre-commissioning dei 105 chilometri di condotta sottomarina tra Albania e Italia è stata incaricata la Techfem, che ha richiesto a PTC Italiana la fornitura di un impianto a ultra alta pressione per il collaudo in pressione dell’intera pipe line realizzata.
Collaudo avvenuto pompando all’interno della condotta acqua di mare, filtrata e trattata con raggi ultravioletti, a una pressione di 188 bar, per verificare in loco la totale integrità della conduttura e lo stato conforme allo scopo di progettazione.
Il collaudo in pressione
Ciò che è stato fatto con l’acqua pressurizzata è certificare l’assenza di perdite che potrebbero causare pericolose dispersioni di gas. È stato, quindi, verificato che durante le lunghe ore di test non ci fossero cadute di pressione.
Le unità ultra alta pressione sono state realizzate e collaudate nella sede di PTC a Rubiera, poi consegnate a Fano, presso la sede di Techfem che le ha trasportate sulla costa pugliese, nel cantiere del consorzio che ha realizzato la condotta, e direttamente da lì hanno spinto l’acqua fino all’Albania attraversando il fondo del mare Adriatico.
Per realizzare il pressure test della pipe line realizzata, sono state quindi utilizzate 7 unità alta pressione PTC 4, con pressioni massime di 250 bar e portata di 300 litri al minuto per ogni macchina.
Le 7 unità sono state montate in parallelo, in modo da moltiplicare la portata fino a 2100 litri al minuto e riuscire a pressurizzare la condotta lunga oltre 100 chilometri nel tratto off-shore, e raggiungere la pressione di test per un lungo lasso di tempo.
Le macchine, infatti, sono andate in funzione continua per circa 30 ore, finché non si è pompata la necessaria quantità di acqua all’interno della condotta e sono stati raggiunti i 188 bar. Completato il collaudo, sempre con l’alta pressione è stata fatta fuoriuscire l’acqua; la condotta è stata quindi desalinizzata mediante acqua dolce e poi essiccata per preservarla fino all’immissione in gas.
Le unità per il pipe line test
Quelle per il pipe line test sono unità ad alta pressione molto particolari, utilizzate solo per il collaudo della condotta, ma versatili e modulabili per essere riutilizzate per questi indispensabili impieghi.
Dopo l’uso in Puglia, infatti, sono state smontate e messe a disposizione per nuovi test di pressione – seppure con prestazioni differenti – già lo scorso anno da Techfem per il collaudo di un’altra condotta in Nord Europa.